Il desiderio un tempo era quello di diventare pubblicista: forse per tentare di vedere qualche spettacolo gratis, recensire un po’ di date e dire semplicemente io c’ero. Ho anche trovato qualcuno disposto a pubblicarmi, accettando persino scritti a mano per imbottire giornali ancora sperimentali: nuovi o in divenire. Partecipare agli esordi di molte iniziative: quando tutti sono coinvolti e ognuno è pervaso di inesplorata ingenuità è una sensazione irripetibile che appartiene al tempo primo. Quelli che seguono sono alcuni soggetti colti in flagranza di creatività, spesso con il loro benestare a sorpresa: molti interventi li ho scritti liberamente, per il gusto di farlo.
Con lo spirito di allora riporto una manciata di articoli e recensioni che mi sembrano più coinvolgenti, alcune rimaste inedite ma apprezzate dagli addetti ai lavori e raccolte nell'ebook Soggetti a recensione. La passione per le fatiche altrui mi affascina ancora e poter parlare di qualcosa di bello con sano stupore è una qualità che nulla costa: può anche cedere felicità ai diretti interessati e a chi si lascia trasportare un po’ oltre il suo orticello. Per tutti i critici professional con cui sono venuto a contatto il dedalo della comprensione umana è talmente infinito che non c’è nelle loro menti una sola invenzione letteraria, scenica, immaginifica che non abbia almeno un rimando, se non due, a qualcosa che esiste già; e loro lo sanno, lo sanno sempre e te lo dicono, te lo sanno ribadire benissimo! Uno che trovo molto simpatico è l’insigne critico gastronomico Anton Ego del film d’animazione Ratatouille. Nella storia finisce per mangiare quella cosa unica che lo fa tornare bambino, gli cambia la vita e si scorda di fare il critico; però Ego appartiene alla finzione scenica…